lunedì 27 luglio 2015

Ebano e ghiaccio (seconda parte)



Dall´altra parte della scoscesa montagna si stendeva Minartee, la città pagana, le sue auree spirali lavorate e cupole di screziato marmo ergendosi orgogliose verso il coperto cielo dalla gelida alba. Stette in agguato dietro le muschiose rupi accanto al sentiero del Nord proveniente dall´Ultimo Mare finché non fu riuscito a spogliare un solitario pellegrino che si dirigeva verso la malsana città. Si mise la rozza veste di quello e così attraversò il recinto di pietra di Minartee senza essere avvertito. Appena dentro, si incamminò verso il tempio degli eretici. Si diceva che i suoi empi sacerdoti avidi offrivano il loro consiglio in cambio di un po´ di sangue. Così fece, mascherandosi da pellegrino. Nessuna risposta gli fu offerta.

Poco dopo partì da Minartee in direzione Nord, lungo le terre palustri. Se tanti rospi quanti fauni gli gracidarono la risposta burloni, lui non la capì affatto. Arrivato all´Ultimo Mare, convinse un gruppo di marinai corrugati dall´acqua ad arruolarsi in una traversata di un lustro costeggiando tutte le terre conosciute. Là conobbe molte persone e a tutte loro chiese. Nessuno poté rispondergli.

Alla fine ritornò a casa, afflitto e con l´aria appassita, i suoi occhi perduti per sempre nella distanza, cercando senza sosta una risposta. Si presentò nel palazzo, ed entrò nella camera della principessa senza essere annunciato. Ella se ne stava seduta sul suo trono reale. Nel guardarlo, sembrò ricordarsene e abbozzò un fugace sorriso. Allora lui seppe.

Ebano e ghiaccio si trovavano lì, battendo su un trono d´avorio.

Nessun commento:

Posta un commento